Fotovoltaico: siglato un patto tra i big dell’energia

Operazione rilancio dell’energia solare. È con questo obiettivo che è stata siglata il 13 giugno a Roma la “Carta del fotovoltaico”, un’alleanza tra i big del settore impegnati per rinnovare gli impianti e promuovere il fotovoltaico in tutta Italia.

I protagonisti del patto per il fotovoltaico

Tra i firmatari troviamo: ANIE Rinnovabili, ASI Azienda Solare Italiana, Eco-PV, EF Solare Italia, Elettricità Futura, Enel Green Power, Enerray, Esapro, Falck Renewables, Green Arrow, GSF Global Solar Fund, RTR, Tages e Terna. Un mix di operatori diversi pronti a lavorare insieme sulla stessa sfida. Secondo un recente studio di Althesys, infatti serviranno 11 miliardi di euro per rilanciare gli impianti solari di grande taglia e quasi 20mila nuovi addetti ma la riduzione delle emissioni di CO2 potrebbe arrivare fino a 12,8 milioni di tonnellate.

Gli impianti italiani? Giovani ma inefficienti

Lo studio del resto rileva come il parco fotovoltaico italiano, nonostante sia ancora giovane (ha un età tra gli 8-10 anni), mostri già diverse criticità: la produzione rischia di calare del 2,2% ogni anno. Inoltre, con il forte calo dell’installato dopo la fine dei Conti Energia, la nuova potenza si limita a sostituire quella “perduta”: al 2030 la perdita totale sarebbe di 5mila MW, pari al 25% della potenza esistente al 2017. I big della “Carta del fotovoltaico” devono quindi partire da queste problematiche: gli impianti da rinnovare sono il 40% del totale e c’è tempo fino al 2035 per intervenire, pena lo stop della produzione.

Ripartire dai parchi utility scale

La priorità sono i parchi fotovoltaici utility scale (lo 0,8% degli impianti totali, ma ben il 43,7% della potenza), dove sono necessarie operazioni di revamping e repowering. Dal revamping si potrebbero recuperare fino a 4.000 MW di potenza, mentre il repowering può fornire 1.550-1.700 MW aggiuntivi. Serve però una policy per intervenire senza problemi autorizzativi, per definire “aree preferenziali” dove costruire nuovi impianti e per lanciare strumenti di sostegno indiretto come super ammortamenti e tax credit.

Iscriviti alla newsletter