rifiuti e riciclo

Regolamento Europeo imballaggi: che cosa cambierà nei prossimi anni

Regolamento europeo imballaggi

Il nuovo Regolamento UE sugli imballaggi ha l’obiettivo di limitare la quantità di rifiuti prodotta dagli imballaggi.

L’imballaggio è ovviamente utile per proteggere le merci e trasportarle. Ma, in alcuni casi, ci sono veri e propri sprechi che attirano le ire dei consumatori più attenti. Anche perché un imballaggio inutile fa aumentare il costo del prodotto e viene magari gettato via subito dopo l’acquisto.

Ma quanto inquinano gli imballaggi?

Ogni anno, in media, un cittadino europeo genera 177 kg di rifiuti di imballaggio, per un totale di 79,3 milioni di tonnellate di rifiuti.

Il dato ancora più interessante è che il 40% della plastica e il 50% della carta usati nell’Unione Europea sono destinati proprio all’imballaggio.

Negli ultimi dieci anni la situazione è ulteriormente peggiorata. Il riutilizzo degli imballaggi è infatti fortemente calato, mentre i rifiuti di imballaggio sono aumentati di oltre il 20%.

Le previsioni parlano di un altro +19% da qui al 2030, con un +46% per i rifiuti da imballaggio in plastica.

Tante leggi in Europa

Le normative sugli imballaggi, però, sono diverse da uno Stato europeo all’altro. Ad esempio per quanto riguarda l’etichettatura, oppure la definizione degli imballaggi riciclabili o riutilizzabili. E, ancora, ci sono restrizioni alla vendita di alcuni formati di imballaggio, ma solo in certi Stati.

Doveva pensarci la Direttiva 94/62/CE, nata per armonizzare le misure nazionali relative alla gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio e a promuovere il riutilizzo, il riciclo e altre forme di recupero dei rifiuti di imballaggio, anziché il loro smaltimento finale, nell’ottica di contribuire alla transizione verso un'economia circolare.

Ma non è stata sufficiente.

Il nuovo Regolamento punta soprattutto al riuso e al riutilizzo a scapito del riciclo. Ed è un peccato, visto che l’Italia ha puntato molto soprattutto sul riciclo: a oggi non va in discarica circa l’80% degli imballaggi.

Si punta a ridurre i rifiuti di imballaggio pro-capite del 15% (rispetto al 2018) entro il 2040, mediante:

  • la riduzione del peso e delle tipologie non necessarie di imballaggi, per limitare la quantità dei materiali dispersi;
  • il riutilizzo: dal gennaio 2030 si prevede un aumento importante delle percentuali di imballaggi riutilizzabili per grandi elettrodomestici, bevande da asporto, take away, scatole;
  • il riciclo: si vuole arrivare al 30% di riciclo per gli imballaggi in plastica sensibili al contatto in PET; al 10% per gli imballaggi in plastica sensibili al contatto diversi dal PET; al 30% per le bottiglie di plastica monouso per bevande; 35% per tutti gli altri imballaggi in plastica.

Come si fa?

Le aziende dovranno proporre ai clienti una percentuale di prodotti in imballaggi riutilizzabili o ricabili. Bevande, pasti da asporto, consegne di commercio elettronico etc.

Si arriverà a una progettazione standard degli imballaggi, con una etichettatura chiara e universale.

Saranno uguali in tutta Europa anche le etichette dei contenitori per i rifiuti.

Saranno vietati gli imballaggi monouso per alimenti e bevande consumati all’interno di ristoranti e caffè, imballaggi monouso per frutta e verdura fresca, flaconi di shampoo, lozioni e bustine in miniatura negli hotel.

Amazon: gli italiani sono pronti

Sul tema è intervenuta anche Amazon, che ha commissionato uno studio che afferma che il 64% degli italiani è pronto a ricevere gli ordini online nel loro involucro originale, senza imballaggi aggiuntivi.

Niente scatole, buste e bustine di carta di Amazon, insomma. Soprattutto alcune categorie merceologiche non preoccupano la privacy degli italiani: cibo per animali, carta igienica e attrezzi da giardinaggio, ad esempio.

La cosa cambia per oggetti per la cura della persona, oppure oggetti di alto valore. Certo: bisognerà evitare che una spedizione con imballaggio diventi interessante per gli eventuali ladri.

Il gigante del commercio elettronico, intanto, ha aumentato la quantità di prodotti che sono ordinabili con il programma “no imballaggi aggiuntivi”: si gode di questo programma in modo automatico. Al momento del pagamento, se il prodotto è idoneo, viene visualizzato il messaggio "l'articolo arriverà in una confezione che rivela ciò che contiene".

Se comunque si vuole nascondere il contenuto, si può selezionare la voce "Nascondi il contenuto, spedisci nell’imballaggio Amazon" dal menu a tendina disponibile solo per i prodotti che verrebbero altrimenti spediti “in chiaro”.

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