Cambio fornitore gas: come fare

Se hai deciso di cambiare il gestore gas, hai già scelto lo strumento migliore: Internet. In Rete però rischi di trovare anche troppe alternative e vogliamo quindi darti qualche informazione utile per scegliere il gestore gas più conveniente per le tue esigenze.

Le 5 cose da sapere per cambiare gestore gas

Ecco le cose da sapere:

  1. il cambio è gratuito;
  2. non c'è interruzione del servizio;
  3. il contatore resta lo stesso;
  4. il cliente può recedere il contratto senza alcuna commissione aggiuntiva, rispettando il debito preavviso come indicato nel paragrafo del contratto “tempi” e “costi”;
  5. esiste il cosiddetto diritto di ripensamento, vale a dire che a partire dalla data di ricezione del contratto il cliente ha 14 giorni di tempo per ripensarci e cancellare l'operazione. Senza oneri, purché l'annullamento venga richiesto tramite raccomandata scritta al gestore.

Può bastare una telefonata, oppure si può interagire online per sottoscrivere un nuovo contratto, magari per passare a una tariffa – come nella maggior parte dei casi - più conveniente. Il cambio in questione non comporta modifiche tecniche al contatore e soprattutto non prevede impegni dal punto di vista contrattuale.

Cambiare operatore gas: modalità, tempi e costi

Modalità e tempistiche della procedura di cambio, definita “switch”, sono state definite dall'Autorità per l'Energia e valgono per tutti i gestori. Inoltre il processo è stato semplificato soprattutto al fine di garantire un'effettiva concorrenza tra i vari gestori presenti nel mercato libero. Qui la concorrenza dei gestori si basa sul prezzo “materia prima gas”, perché ogni gestore può scegliere il prezzo da applicare ai propri clienti.

Per il cliente le altre componenti della bolletta (oneri generali di sistema, servizi di rete e imposte) restano comunque invariate quando si effettua un cambio di gestore. Si tratta di voci che dipendono dalla tipologia del cliente (“domestico” o non) e dalla tariffa applicata: “TD” per i domestici e “BTA” per usi diversi dalle abitazioni.

Al gestore viene in più offerta l'opportunità di offrire ai clienti ulteriori servizi aggiuntivi, come l'assistenza per la casa o altri servizi.

Mercato libero: cambia solo il distributore

Nel mercato libero il gas che arriva nelle abitazioni non cambia: la rete delle tubazioni è gestita sempre dalla stessa società di distribuzione; e il distributore locale si occupa anche della gestione del contatore, che dunque non viene sostituito con il passaggio di consegne. Il cliente non deve informare il gestore che si lascia: è il nuovo distributore a gestire la recessione dal contratto e a portare avanti la pratica.

Che cosa serve per cambiare gestore gas?

Per cambiare gestore gas servono questi documenti:

  • i dati dell'intestatario del contratto (nome, cognome e codice fiscale);
  • i dati della fornitura (indirizzo e codice PDR);
  • un recapito telefonico oppure un indirizzo mail;
  • il codice IBAN per l'eventuale domiciliazione bancaria;
  • il codice PDR, ovvero un numero importante che serve per effettuare tutte le operazioni che riguardano la fornitura di gas: si trova nelle prime due pagine della fattura, nel compendio dei dati presenti sulle caratteristiche della fornitura.

Come trovare il PDR

Qualora il cliente si trovasse in una casa disabitata da molto tempo e non fosse in possesso della bolletta, il distributore può comunque risalire al codice PDR, purché gli si comunichi oltre all'indirizzo, il numero di matricola del contatore. La matricola è un dato di fabbrica del contatore ed è obbligatoriamente impresso su tutti i contatori del gas. Si trova anche sulla bolletta del gas, nel riquadro dove sono presenti i dati e le caratteristiche della fornitura ed è il numero preceduto dalla lettera “N”. Infine, i tempi. Per un cliente “domestico” il cambio avviene dopo un mese a partire dal primo giorno del mese successivo alla comunicazione.

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