Via libera degli Stati

Direttiva case green, un altro passo verso l’entrata in vigore

Pubblicazione direttiva case green

Dopo il via libera di venerdì 12 aprile da parte degli Stati membri, la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è avviata alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed è destinata a entrare in vigore nelle prossime settimane.

La direttiva rivista fissa obiettivi ambiziosi, tenendo conto delle specificità nazionali e lasciando ai singoli Stati la definizione degli edifici target e delle misure adottare.

Gli Stati membri, tra cui l’Italia che ha espresso la sua contrarietà nei confronti del provvedimento, dovranno recepire infatti la direttiva nella legislazione nazionale, nel perimetro del quadro che segna la strada per ridurre le emissioni e il consumo di energia negli edifici in tutta l’UE, dalle case e dai luoghi di lavoro alle scuole, agli ospedali e ad altri edifici pubblici.

Obiettivo ultimo della direttiva, rafforzare l’indipendenza energetica dell’Europa, in linea con il piano REPowerEU, riducendo l’utilizzo di combustibili fossili importati.

Verso la decarbonizzazione

Il percorso di riduzione del consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali mira a un decremento del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, sarà necessario ristrutturare il 16% degli edifici con le prestazioni peggiori entro il 2030 e il 26% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2033.

Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare da tali obblighi alcune categorie di edifici residenziali e non residenziali, compresi gli edifici storici o le case di vacanza.

I cittadini saranno sostenuti tramite l’istituzione di sportelli unici per la consulenza sulla ristrutturazione edilizia e le disposizioni sui finanziamenti pubblici e privati renderanno la ristrutturazione più accessibile e fattibile.

Nuove costruzioni: emissioni zero

La direttiva rivista renderà le “emissioni zero” lo standard per i nuovi edifici. Tutti i nuovi edifici residenziali e non residenziali dovranno avere zero emissioni in loco di combustibili fossili, a partire dal 1° gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica e dal 1° gennaio 2030 per tutti gli altri nuovi edifici, con possibilità di specifiche esenzioni.

Sono incluse nuove disposizioni per eliminare gradualmente i combustibili fossili dal riscaldamento degli edifici e promuovere la diffusione degli impianti di energia solare, tenendo conto delle circostanze nazionali. Gli Stati membri dovranno inoltre garantire che i nuovi edifici siano “solar ready”.

Stop ai sussidi per le caldaie a gas

Dal 1° gennaio 2025 non saranno più consentiti sussidi per l’installazione di caldaie autonome alimentate da combustibili fossili. Ciò favorirà inoltre la diffusione della mobilità sostenibile grazie alle disposizioni sul precablaggio, sui punti di ricarica per i veicoli elettrici e sui parcheggi per biciclette.

Una migliore pianificazione delle ristrutturazioni e del supporto tecnico e finanziario sarà fondamentale per innescare un’ondata di ristrutturazioni in tutta l’UE: per combattere la povertà energetica e ridurre le bollette energetiche, le misure di finanziamento dovranno incentivare e accompagnare le ristrutturazioni ed essere mirate in particolare ai clienti vulnerabili e agli edifici con le peggiori prestazioni, in cui vive una percentuale maggiore di famiglie povere di energia.

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