IoE. Come gestire (e proteggere) il dato?

Piattaforme cloud e servizi avanzati di cybersecurity. Anche le utilities, come avviene in tutti i principali settori, gestiscono così i dati del mondo dell’Internet of Energy, tra termostati connessi, smart light e auto elettriche.

Analizzare i dati degli smart meter …

A spiegarlo è stato un gruppo di operatori energetici nel corso del IV ESCO Tech Forum all’IoThings Milan 2018, tenutosi lo scorso aprile. Tra questi PHPower, azienda specializzata in Internet of Energy ed Energy Data Analysis, con un focus sul cosiddetto “sub-metering”: l’insieme cioè delle soluzioni che permettono di elaborare i dati raccolti dagli oggetti connessi. L’azienda ha infatti sviluppato EnergyCloud, una piattaforma flessibile e modulare che consente alle utilities di organizzare tutti i dati sui consumi energetici, di eseguire attività di monitoraggio e analisi basate su benchmark specifici e infine di programmare i backup.

… dell’illuminazione e delle acciaierie connesse

Mitric gestisce invece i dati provenienti dai sistemi smart di illuminazione pubblica. In questo caso la piattaforma, sempre basata sul cloud e accessibile anche da remoto via tablet e smartphone, mette in rete i punti luce per controllare il funzionamento dell’impianto, programmare interventi di efficienza o di manutenzione, anche tramite alert automatici. C’è poi chi punta sul machine learning e l’intelligenza artificiale, come W2WSolutions, autore della piattaforma Coyote, che monitora così i dati di esercizio delle acciaierie per individuare olii inquinanti, valutare le performance dei circuiti di raffreddamento e delle pompe attive in contesti di questo genere.

Dall’analisi delle bollette al risparmio energetico

È chiaro che l’efficienza energetica resta sempre la prima priorità quando si analizzano i dati provenienti dagli oggetti IoE o dei vari sensori delle smart city. Zucchetti Energia parte dall’analisi delle bollette delle aziende clienti fino ad arrivare a monitoraggi hardware/software, valutazioni sul campo, consulenza sul ROE e sulle modalità di investimento nell’efficientamento energetico. Alla base c’è anche qui una piattaforma di data analysis, ZEnergy, che tra l’altro ogni azienda può implementare e personalizzare come preferisce.

La sicurezza della data energy

Ma come posso sapere se i dati raccolti sono al sicuro? Secondo Ekogrid, che offre un sistema di antintrusione basato su data logger e firewall, non si tratta solo di proteggere le informazioni sensibili dalla minaccia cyber, ma anche di rendere il network che collega tutti i device IoE impenetrabile a chiunque non sia il proprietario o la utility. Non serve essere un hacker infatti per prendere il controllo ad esempio di una webcam connessa o di un termostato intelligente: spesso i clienti non impostano password, né altre credenziali di accesso, e tramite alcuni browser chiunque può collegarsi a un dispostivo libero. Ovviamente è ancora più grave se a prendere il controllo del device è un cybercriminale, interessato magari a un ransomware.

Il futuro dell’IoE: big e open data

Sono gli stessi timori di E.on: è vero che il dato deve essere “big” e allo stesso tempo “open”, ma c’è ancora molto lavoro da fare per riuscire a garantire un elevato grado di sicurezza quando l’informazione viene condivisa in un ecosistema aperto tra più player. Della stessa opinione è anche Microsoft, che immagina un futuro in cui la corretta gestione dei big data è più che una priorità, proprio perché avremo sempre più dati da controllare: nella smart city domineranno i droni e le auto a guida autonoma, lavoreremo in smart working con strumenti di mixed reality, la sharing economy sarà centrale e la blockchain si estenderà anche a settori diversi da quello finanziario.

L’esperienza del Comune di Milano

Il Comune di Milano ha già fatto alcuni passi avanti in questa direzione. Anche grazie al Piano per l’Energia Sostenibile, tutti gli impianti connessi della città sono costantemente monitorati e l’informazione viene condivisa tra i Responsabili dell’urbanistica come decision maker. Nel futuro sarà però sempre più importante guardare ai dati con una logica predittiva, come conferma ANIE: lavorando nell’ottica dell’open innovation, e quindi collaborando con startup e realtà innovative, bisognerà capire come studiare il dato per anticipare interventi futuri, ad esempio quelli di manutenzione degli impianti connessi.

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