Bolletta elettricità: come leggerla

Il momento più temuto per le famiglie italiane è certamente quello in cui nella cassetta postale appare la bolletta dell’energia elettrica. L’economia familiare è spesso e volentieri messa a repentaglio dai costi, a volte troppo elevati, della fornitura di energia elettrica. Il mercato libero dell’energia ha consentito sicuramente la possibilità di valutare anche altre offerte e magari ridurre i costi, ma allo stesso tempo, la voce relativa alle spese per la fornitura di energia elettrica, resta indubbiamente quella più “ostica” per il nucleo familiare. L’energia elettrica è utilizzata per l’utilizzo degli elettrodomestici, sia quelli destinati per la cucina, sia quelli per l’illuminazione, che per le apparecchiature tecnologiche, sempre più dominanti nelle case degli italiani. Perdere, dunque, il controllo delle spese, avere in bolletta una qualche sorpresa sgradita, è purtroppo a volte un’eventualità non troppo remota.

Allo stesso tempo, cercare di leggere al meglio la bolletta per la fornitura dell’energia elettrica, permette al consumatore e all’utente, di razionalizzare al massimo la spesa per l’energia, pesare l’utilizzo delle apparecchiature elettroniche in casa e rintracciare le modalità di utilizzo dell’energia, magari scaglionandole per orari e con altre modalità. Dunque, saper leggere attentamente una bolletta dell’energia elettrica, è uno dei punti chiave per capire come eventualmente risparmiare sulla spesa complessiva per l’utilizzo dell’energia elettrica.

La bolletta elettrica, sia quella fornita in maniera cartacea che quella elettronica, recapitata nella casella di posta “virtuale”, è spesso e volentieri composta da più pagine. Accanto alle informazioni generali per i clienti, ci sono almeno due pagine dedicate a tutte le voci che compongono la cifra finale che il consumatore dovrà andare a corrispondere all’azienda che fornisce l’energia elettrica.

Nella pagina principale, c’è la sezione dedicata ai dati di fornitura, dove c’è un riepilogo generale della fornitura stessa. Innanzitutto il domicilio in cui è fornita l’energia elettrica, la tipologia del cliente (naturalmente ci sono i clienti domestici e quelli aziendali, destinati cioè a strutte imprenditoriali o attività commerciali) e la tariffa applicata sulla fornitura di energia elettrica, naturalmente quella scelta dall’utente. Altre informazioni contenute nei dati di fornitura, vi sono le informazioni sulla potenza impegnata da contratto e la potenza effettivamente disponibile erogata dal fornitore dell’energia elettrica. Inoltre, altre due vo0ci, riguardano la Tensione di Fornitura (di norma si attesta sui 220 V) e infine il Livello massimo di potenza, vale a dire l’energia che “passa” tramite il contatore in uso al cliente, al netto di eventuali dispersioni di energia sulla rete.

Vi sono poi tutti i dati dell’utenza, il codice POD, Codice di prelievo elettricità, il numero cliente, il codice fiscale dell’utente e i dati generali della bolletta (numero fattura e data di riferimento).

La parte fondamentale della bolletta, quella in cui il cliente può prendere contezza della spesa che deve sostenere, riguarda il prospetto denominato “Sintesi degli importi fatturati”. Esso si compone di tre Voci, denominate (A), (B) e (C).

La voce (A) riguarda la spesa per l’energia, vale a dire la spesa sostenuta per il complessivo e effettivo utilizzo dell’energia elettrica da parte dell’utente. In particolare, viene dettagliato il costo dell’energia per le singole fasce orarie (se la tariffa, ad es., è bioraria), più altri costi per importi materia energia. Per quest’ultima voce, urge precisare che si tratta di importi che il gestore chiede al cliente per alcune attività svolte per fornire l’energia al cliente finale. Esso comprende attività come dispacciamento, perequazione e commercializzazione ed è compista da una quota fissa, uguale per tutti gli utenti e una parte variabile in base alla propria tariffa.

La parte (A) è anche composta da Spese trasporto e gestione contatore. Si tratta, molto semplicemente, delle spese sostenute dal fornitore per la gestione e la lettura dei contatori, un “parco” che naturalmente ha bisogno di continua manutenzione. Il costo è determinato da alcune voci, in primis una quota fissa, poi la quota potenza (quella contrattualmente impegnata) e la quota energia (quella effettivamente utilizzata dall’utente).

Altra voce inclusa nella parte (A) riguarda gli oneri di sistema. Sotto questa voce sono “nascosti” gli oneri “parafiscali” decisi dall’Autorità per l’Energia Elettrica, che destina una parte fissa ad ogni fornitore, quindi uguali per tutti, tramite le quali va a finanziare le politiche energetiche e le esigenze del sistema di approvvigionamento elettrico nazionale.

Passiamo poi alla voce (C), quella che riguarda esclusivamente tutte le spese di ordine fiscale e relativo alle imposte applicate sulla somma per la spesa per l’energia elettrica. Il fornitore calcola l’Iva, imposta valore aggiunto, sulla somma per la spesa per l’energia, comprensivo anche delle somme per le accise, calcolate sulla potenza utilizzata dalla singola utenza. L’Iva imponibile è calcolata con il 10% sulla spesa complessiva per la fornitura di energia elettrica.

La voce (B) è invece riservata alle altre partite non soggette ad Iva. Ad esempio, può comparire sulla bolletta la voce relativa agli Interessi mora per ritardato pagamento, sui quali però non è applicata l’imposta sul valore aggiunto. Nella voce (C), come detto, ci sono anche le somme riservate alle cosiddette “Accise sull’energia elettrica”. Ma cosa sono? , Si tratta di aliquote definite dalle Autorità per scaglioni progressivi di consumo, come ad esempio per Kwh consumati Le accise sull’energia elettrica ed il gas, inoltre, sono differenziate per tipo di consumi: civili o industriali.

Nella seconda pagina della bolletta per la fornitura dell’energia elettrica, c’è anche la parte relativa ai Consumi fatturati e dettaglio letture. In pratica, il fornitore fornisce le sue informazioni sulla base della comunicazione digitale “in arrivo” dai singoli contatori. Quindi, c’è la voce sul consumo annuo, espresso in kWh, come poi riportato sulle singole bollette, poi c’è la voce sul consumo rilevato e infine, la somma complessiva del consumo rilevato, vale a dire il consumo fatturato (se, esempio, si dispone di tariffa bioraria, c’è la distinzione tra le due voci.

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